Figura 1 (Barrafranca negli anni 20 e la sua prima luce)
Figura 2 Angelo Razza (1899/1972) primo fontaniere, Tecnico - motorista e meccanico comunale
Figura 3 elettricità a Barrafranca
Figura 4 Primi operai elettrici a Barrafranca
Figura 4 Bis Primi operai elettrici a Barrafranca
Cronologia: Barrafranca e la sua elettrificazione: Le prime notizie storiche inerenti l'illuminazione a Barrafranca, cittadina dell'Ennese, risalgono ufficialmente al 1921/22. Grazie all'ingegnosità di un uomo che si chiamava Angelo Razza 1899 - 1972, il quale si occupò per primo in città di impianti idraulici, facendo funzionare le tredici fontane installate nel centro abitato, quando in città venne realizzata la rete idrica interna e l'acquedotto esterno proveniente dalla sorgente "Acqualunga Friddani". Egli venne, in seguito, nominato dal sindaco "primo fontaniere, tecnico motorista e meccanico comunale". Negli stessi anni, riuscì a ottenere la concessione dalla società "Shell carburanti" ad installare nella strada principale della città (al corso Garibaldi, precisamente in piazza Itria) un distributore di carburante, in cui riservò lo stesso materiale per l'impiego dell'illuminazione notturna del paese, accendendo su segnalazione dell'amministrazione comunale le prime lanterne, i primi lumi, lampade a petrolio e ad acetilene della città. Nel 1939 entrò, però in funzione una piccola società privata guidata da un certo D'Alessandro che si occupò di produzione e distribuzione di energia elettrica a livello locale. In tal modo venne, secondo regolare delibera comunale, installata in via Trieste (traversa retrostante il corso Garibaldi, il cui quartiere successivamente prese il nome della stessa, quartiere centrale) "la prima centrale termoelettrica", con l'intendo di erogare energia elettrica, attraverso lampade da 25 w per l'illuminazione a forfait delle vie principali. Tale società era costituita da pochissimi operai, tra cui Angelo Scordo Razza (figlio del sopra citato Angelo Razza) ed altri, che si ritrovarono in anni successivi a diventare azionisti, ovvero ad acquistare le quote della suddetta società dopo che, il 18 luglio del 1943, le truppe Tedesche attaccarono la centrale, colpendo con essa il gestore D'Alessandro e due dei suoi operai: Gulino Salvatore (Barrafranca 1892/1943) e Marotta Carmelo (Barrafranca 1908/1943). La piccola società rimase in funzione sino a che dopo il secondo conflitto mondiale, durante gli anni della ricostruzione, con i fondi UNRRA (ente preposto alla ricostruzione) non fu costretta a cedere interamente le quote alla società monopolista Regionale SGES (società generale elettrica Sicilia) che arrivò anche a Barrafranca, potenziando ulteriormente l'illuminazione nella città. All'interno della SGES di Barrafranca venne assunto come capo operaio Angelo Scordo Razza, perfezionandosi nel settore elettrico e diventando l'elettricista per eccellenza a Barrafranca (foto in alto 3, 4, 4 Bis) sin quando la SGES, così come tutte le altre società minori sparse nel territorio italiano come la Edison, la SME, ecc..., non confluirono con la decisione del primo Governo di centrosinistra, ed in particolare da Pietro Nenni, leader del partito socialista, con l'istituzione del IV Governo Fanfani e con delibera della Camera dei Deputati del 27 Novembre 1962, convertita in legge il 6 Dicembre dello stesso anno, in un unico ente nazionale ENEL, che continuò a rimanere in funzione fino ad oggi, anche se nel 1992 il comparto è stato del tutto privatizzato, divenendo ENEL Spa, costituendo il processo inverso con la liberalizzazione del mercato elettrico. Oggi decine di nuove società di produzione e vendita si affacciano sul mercato e si fanno concorrenza tra di loro, con il comune obbiettivo di ridurre il costo del Kilowattora.
- Fonte: Archivio storico comune di Barrafranca (Enna)
- Archivio di Stato di Enna
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